I post che scrivevo erano stimolanti perchè strettamente legati all'attualità. In linea di principio, ovviamente, perchè poi in realtà per i motivi già citati non li pubblicavo mai. Gli spunti derivanti dal mondo in continua evoluzione spaziavano a 360 gradi. La cosa non è cambiata. Fra tutti gli argomenti che ritenevo interessanti c'era il mondo economico nelle sue molteplici dinamiche. Internet permetteva una cosa mai vista prima, la possibilità con un computer di collegarsi con una banca senza andarci di persona. Attualmente è una cosa standard che non sorprende nessuno ma nell'anno 2000 stava appena nascendo. Tuttavia non erano le problematiche tecniche che ho vissuto in prima persona ad interessarmi. Quelle si sapeva già, con il passare del tempo, sarebbero scomparse.
No, la cosa per me stimolante era vedere la sintesi suprema del mondo economico. I mercati finanziari. La punta di diamante, la veduta panoramica, cosi affascinante perchè ad un primo sguardo, sempre indecifrabile. Era possibile bypassare i media cartacei che conoscevo alla perfezione. E' storia di questi giorni, quindi, vedere come i media online, uguali e identici ai vecchi media cartacei, trattavano i mercati finanziari nei giorni di turbolenza dovuti ai motivi più disparati.
Nell'anno 2000 le mie ricerche mi avevano fatto scoprire un sito americano, tutto testuale, senza nessuna immagine, che fin da subito mi aveva sorpreso. Si capiva che l'autore era uno del mestiere, che conosceva l'ambiente ma sopratutto le sfaccettature psicologiche legate al mercato di Wall Street. Non conoscendo la lingua inglese mi aiutavo con un pesante vocabolario. Un lavoro non da poco, impegnativo, che spesso non era completo perchè le parole tecniche non erano neanche citate. Ad ogni modo, non fu tempo perso. I suoi post avevano un titolo. Uno in particolare mi fece capire che lo sconosciuto autore pur vivendo al di là dell'Atlantico, mi era affine. Tradotto in lingua italiana, il titolo era. Il cibo per i fessi. Che peccato che a quel tempo non riuscivo a fare l'immagine dello schermo. Era da conservare come una reliquia. Si riferiva alle news di un noto quotidiano economico americano. Leggere il suo punto di vista era come guardarmi nello specchio.
Il sito era aggiornato con costanza ma il fatto di essere molto impegnativo nella comprensione incominciai a vederlo di meno. Era un sito con un dominio, non era il blog sulla piattaforma Live journal che visitavo spesso. A memoria mi sembra che fu attivo fino ai primi mesi del 2002 perchè ho un articolo datato gennaio 2002 che prendeva spunto da un suo post . Continuavo a visitarlo di tanto in tanto fino al giorno in cui il sito era scomparso. Impossibile sapere se abbia continuato spostandosi su una delle piattaforme blog che stavano nascendo oppure no.
E' cambiato qualcosa nel frattempo? Nulla. Le news sono sempre le stesse. Cambiano i nomi. Tuttavia la differenza è sostanziale. Se le news, che riguardano il mondo dello spettacolo, dello sport, della cronaca, non parliamo poi di quelle politiche sono solo una perdita di tempo, quelle finanziarie possono invece rovinarti. La cosa è seria. L'opinione di un giornalista che prende lo stipendio fisso tutti mesi senza rischiare nulla non sarà mai da prendere in considerazione. Mai e poi mai. I mercati finanziari sono una cosa seria. Il catastrofismo finalizzato alle vendite dei media non esiste nella vita reale. Il mondo economico globale prosegue tutti i giorni per la sua strada, delle opinioni di questo o di quello non gliene importa nulla. Le sue dinamiche sono incomprensibili alla massa ma non voglio offendere nessuno. Internet ha davvero tanto materiale didattico da offrire, cose che prima dell'anno 2000 erano conoscenze per pochi. Su quei pilastri devono obbligatoriamente poggiare le singole scelte. Magari un giorno farò vedere i media cartacei che ho conservato.
(WALL STREET) 5 aprile 2025