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20 - 2025

In questo post della serie dedicata ai media italiani voglio per una volta venire meno a una regola che ho sempre rispettato fin dal primo giorno della mia vita virtuale. Quello di non mischiare le cose. I miei progetti sono sempre stati distinti uno dall'altro. Non ho mai mischiato l'arte con il diario di un viaggio, non ho mai mischiato cose private durante tutti gli anni che avevo il blog sulla piattaforma Splinder, nel quale inserivo di tutto. In questo caso invece pubblico un articolo che era destinato al mio account Facebook dove inserisco cose che mi ispirano nella città di Cuneo (IT). Solo recentemente sono ritornato costante nel postare.

La serie dei miei articoli come ho sempre specificato erano ispirati alla cuccagna nella società italiana, che io ho visto dal giorno che sono nato. Posso parlare senza temere di essere smentito da chi invece .... la cuccagna l'ha trovata. Non erano molti mesi che alloggiavo a Cuneo che un giorno appare sulla scena un tizio che non avevo mai visto prima. Si sedeva tutti i giorni in quel punto.



Aveva anche un cane che diventeranno poi due. Un tipo pacifico, non chiedeva l'elemosina, non disturbava nessuno. Stava a testa bassa. Il giorno che si traferirà all'altro mondo verrò a sapere di piu. Il suo nome era Angelo.  Era piu largo che lungo, i soldi per mangiare li aveva, nei paesi del terzo mondo persone della sua dimensione scarseggiano. Dar da mangiare ai cani i soldi li aveva. Ma guarda un po che cosa strana, per pagare il funerale .... non li aveva. In Italia, il paese della cuccagna, se non paghi tu il funerale lo paga il tuo comune. Piccola parentesi, il giorno che sono morti i miei genitori nessuno mi ha pagato il loro funerale. Li ho pagati con i soldi nostri. Ebbene, dal giorno del decesso erano passati alcuni giorni per il fatto che il comune di Cuneo aveva, giustamente, provato a contattare i famigliari rimasti in Francia. Nel dettaglio non saprei dire, ma la famiglia questo tale Angelo non lo voleva proprio piu vedere. Ma ecco che i giornaletti locali erano già preoccupati. Che non veniva sepolto. Il giornale LA STAMPA che ha la redazione a pochi passi invece ha preferito fargli il monumento. Avevo salvato una delle pagine apparse, quella piu significativa, il giorno stesso perchè un articolo cosi ipocrita e cosi superficiale era semplicemente imperdibile, un vero omaggio ai fessi. Adesso l'articolo è visibile soltanto a pagamento ma mi torna utile per dire il vero. L'articolo tratteggia la sua vita "avventurosa". Sarei veramente curioso di sapere. O forse no, non è neanche necessario perchè la vita di tale Angelo non è stata diversa da tante altre come la sua. Un fallimento totale non per colpa altrui ma per colpa propria. Le persone meritevoli di un articolo di giornale, al limite, dovrebbero essere quelle di persone che per qualche motivo sono cadute e poi si sono rialzate senza chiedere nulla a nessuno. Non il suo caso, un vero pidocchio della società italiana. Se aveva lavorato in giro per l'europa aveva preso lo stipendio. Come ha fatto a mangiarsi tutto? Il giornale neanche se lo chiede. Se si era sposato in Francia e aveva dei figli per quale motivo è ritornato in Italia? Il giornale mica lo dice. Se la famiglia non lo voleva piu vedere un motivo ci sarà. Ma il giornale tace. Giornalisti simili a pupazzi.

Se andrete ad aprire gli articoli visualizzati dalla ricerca potrete leggere una storia tratta dal libro "Cuore". Scusate un attimo, mi asciugo, il collirio ......
Nelle sue foto su internet lo vedete anche vestito da spazzino, il giornale dice che si occupava di pulire quel tratto ma io ci passo tutti i giorni, mai visto una sola volta.

 Riposa in pace Angelo. Ma senza alcuna gloria.

(p.s  Se passate per Cuneo, sempre sotto i portici ma dalla parte opposta vedrete un fac-simile. Uno che suona tutto il giorno, sta meglio di me ma invece di spostarsi a piedi da casa sua come faccio io, lo Stato italiano gli ha passato una carrozzina. Non una di quelle che usi le braccia per far girare le ruote ma una motorizzata. Le gambe le ha, le braccia pure, non parliamo poi dei polmoni, lo conosco)


(I GIORNALI)   7 giugno 2025